LE FUNZIONI ESECUTIVE NEI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

FUNZIONI ESECUTIVE E APPRENDIMENTO

Nei disturbi specifici dell’apprendimento ci sono delle alterazioni in processi dominio – specifici, cioè quei processi che riguardano conoscenze specifiche di lettura, scrittura, calcolo… Ma è ormai noto che le alterazioni sono presenti anche in altri processi definiti dominio – generali, cioè quei processi meno specifici e più trasversali, come ad esempio l’attenzione e le funzioni esecutive.
In età prescolare, adeguate capacità di autoregolazione, memoria di lavoro e inibizione portano a una maggiore capacità di stare seduti, di prestare attenzione, ricordare le istruzioni e rispettare le regole. Le funzioni esecutive possono sostenere in modo diretto l’acquisizione dei prerequisiti della letto – scrittura e del calcolo e sono predittive dei risultati accademici nella scuola primaria.
Alla scuola primaria supportano l’apprendimento di letto-scrittura, comprensione del testo, capacità matematiche e scrittura; per esempio, un’accurata lettura richiede capacità di inibizione degli stimoli interferenti (come ad esempio lettere visivamente simili alla lettera target), di mantenimento in memoria di lavoro dei fonemi decodificati per poi fonderli e leggere la parola intera, di flessibilità cognitiva, quando la parola da leggere contiene dei gruppi ortografici particolari per cui è necessario cambiare strategia di decodifica.
Le funzioni esecutive sono poi fondamentali anche nelle abilità di apprendimento più complesse, come ad esempio la comprensione del testo, la produzione del testo scritto e la risoluzione dei problemi. Per esempio, per quanto riguarda la comprensione del testo, il lettore deve osservare le informazioni rilevanti ed escludere quelle irrilevanti (abilità di inibizione), deve poi aggiornare le informazioni trattenute in memoria a breve termine e collegarle con informazioni più lontane nel testo.
Adeguate funzioni esecutive sono predittive di una buona riuscita scolastica, più di quanto lo sia il quoziente intellettivo. La relazione tra alterazione delle funzioni esecutive e disturbi di apprendimento scolastico è ben documentata e supportata da studi di neuroimmagine. Le alterazioni più frequenti riguardano le componenti di base delle funzioni esecutive, come la memoria di lavoro, l’inibizione e la flessibilità cognitiva.
Le difficoltà esecutive persistono anche in età adulta e si manifestano in difficoltà nella gestione del tempo, nel mantenere le informazioni in memoria di lavoro e nel controllo dell’attenzione.

LE FUNZIONI ESECUTIVE NEI DIVERSI TIPI DI DSA

Dislessia

I soggetti con dislessia presentano difficoltà soprattutto nell’inibizione e nella memoria di lavoro. Per quanto riguarda l’inibizione, essi hanno difficoltà sia a controllare le informazioni irrilevanti, sia a sopprimere una risposta prepotente; questo può spiegare gli errori di guessing, cioè gli errori per cui il lettore legge le prime lettere e tira ad indovinare la parola, spesso sbagliando, ed anche la difficoltà a spostare l’attenzione da una parola alla successiva.
Anche la memoria di lavoro è spesso compromessa, in modo particolare la memoria di lavoro fonologica, cioè l’immagazzinamento e il recupero delle informazioni uditive a breve termine.

Disortografia

La scrittura, analogamente alla lettura, richiede di collegare tra loro lettere e suoni, quindi si può ipotizzare che un’alterazione delle funzioni esecutive possa influire contemporaneamente sia sulla lettura che sulla scrittura. Questo può anche spiegare la forte comorbidità tra dislessia disortografia.
Anche nella scrittura è fondamentale la memoria di lavoro fonologica e un suo deficit può influire sulla capacità di mantenere in memoria le regole di conversione fonema – grafema durante la scrittura.
Inoltre, il fatto che il controllo ortografico richieda l’utilizzo di maggiori risorse di memoria di lavoro, implica che ci sono meno risorse disponibili per altre componenti dell’attività di scrittura e di questo ne può risentire, per esempio, la ricchezza e l’organizzazione nella scrittura di testi.

Disgrafia

La scrittura a mano è un processo che richiede controllo esecutivo; quando il gesto grafico non è fluente, l’attenzione che il disgrafico deve dedicare alla produzione del movimento, porta via risorse alla sua capacità di pianificare e organizzare il testo.

Discalculia

I soggetti con discalculia possono presentare scarse abilità di memoria di lavoro e di inibizione, riportando difficoltà nel ricordare le istruzioni, nel mantenere in memoria le informazioni rilevanti e inibire quelle non rilevanti.
Alcuni studi sostengono che ci sia prevalentemente un deficit della memoria di lavoro visuospaziale, ma altri studi hanno rilevato deficit della memoria di lavoro sia verbale che visuospaziale.
Gli effetti delle alterazioni delle funzioni esecutive nell’apprendimento matematico sono molto evidenti nella capacità di risoluzione di problemi, che richiede un adeguato sviluppo di funzioni esecutive come la pianificazione e l’ inibizione per selezionare i dati utili.

Le funzioni esecutive sono quindi fondamentali per il successo scolastico, ma anche per la vita quotidiana e sono particolarmente importanti per le persone con Disturbi Specifici di Apprendimento.
L’elevata plasticità dei circuiti prefrontali consente un’ampia modificabilità delle funzioni esecutive, per questo è di considerevole importanza che nel trattamento dei Disturbi Specifici di Apprendimento si intervenga sia nella difficoltà specifica di lettura, scrittura o abilità matematica, che nelle abilità più generali e trasversali come le funzioni esecutive e l’attenzione.

Bibliografia
“Le funzioni esecutive nei disturbi del neurosviluppo”, Marzocchi, Pecini, Usai, Viterbori, Hogrefe

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